Nella definizione e valutazione di un sistema di reporting (qualità del reporting) è importante
definire le logiche di selezione, aggregazione e organizzazione delle
informazioni le quali devono essere coerenti con:
- la
qualità e quantità delle informazioni che il sistema di contabilità è in grado
di consuntivare
- le
variabili chiave del business da monitorare (es. FCS, KPI, indicatori di
creazione di valore, dati di mercato, concorrenza...)
Il report dovrebbe essere
strutturato gerarchicamente (reporting direzionale e reporting operativi per
centri di responsabilità) e le informazioni dovrebbero essere aggregate seguendo uno schema che rifletta le differenti
dimensioni aziendali (es. tipologia prodotti/servizi, per tipologia di
clientela, per canali distributivi, etc.)
Per quanto riguarda la qualità
del processo, la soluzione ottimale
a tendere dovrebbe essere quella di utilizzare un tool specifico (ie. DSS) ed
integrare le informazioni non presenti nel sistema con un approccio manuale.
In fase iniziale si dovrebbe di procedere attivando un
sistema di reporting “di base” trimestrale, alimentato manualmente ed
apportando i miglioramenti sulla base della curva di esperienza.
Il raggiungimento di una formalizzazione completa e
strutturata delle informazioni fornite con regolarità al management è indice
del grado di sviluppo del sistema di controllo di gestione.
L’analisi dei risultati è forse l’aspetto più importante del
controllo di gestione in quanto è solo attraverso il costante e continuo
monitoraggio delle performance che si attua il controllo sulla gestione.
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